LEGNANO – Comunità legnanese mobilitata per il restauro dell’organo della Basilica di San Magno e della cantorìa, ovvero dello spazio che lo contiene sopra l’ingresso principale (nelle foto di Diego Molaschi). Ieri, mercoledì 11 giugno, è stato presentato a Palazzo Malinverni, alla presenza dei maggiorenti della città, il progetto affidato alla storica azienda Mascioni Organi di Azzio e, per la cantoria, a Casati Restauri di Besana Brianza; progetto finanziato con l’8 per mille dalla Cei-Conferenza episcopale italiana e sostenuto dalla famiglia Sironi, gioiellieri in Legnano dal 1875, in occasione del 150° anniversario di attività “quale segno di profonda affezione alla vita cittadina”.
Restauro costoso e complesso
Anche se non è stato reso noto l’importo complessivo dei restauri, si tratta di una cifra consistente, verosimilmente di parecchie decine di migliaia di euro, fino a cinque zeri. Cifra giustificata dalla particolare complessità dei lavori: l’organo, a due tastiere e trasmissione meccanica/pneumatica, è opera della famiglia Antegnati di Bergamo, con bottega in Milano, che lo realizzò nel 1542; in seguito si aggiunsero a più riprese altre parti fino all’ultimo intervento, nel 1920. «Di qui la difficoltà nel procedere – ha spiegato il restauratore Andrea Mascioni – Nell’intervento di cent’anni fa furono recuperate tutte le canne originali e integrate con altre nuove nella “macchina”, ingrandendola, Per la prima volta in Italia la Soprintendenza dei beni culturali ha concesso il permesso di ricostruire parte di un bene, con la macchina interna che verrà rimessa a nuovo, mantenendo quelle antiche. Sarà una sorpresa per tutti scoprirne la sonorità in chiesa, diversa da quella che se ne ricava in laboratorio».
Lo strumento è muto da decenni e in pochi ricordano come suonasse. Il progetto di restauro sarà illustrato in una mostra nella Sala Stemmi del Comune con pannelli descrittivi, immagini e alcuni pezzi originali, che sarà oggetto di visite guidate delle scuole. La scuola di musica “Nicolò Paganini” organizzerà per gli studenti una serie di lezioni-concerto in basilica. Il prossimo 27 novembre alle 21.00, poi, è in programma il concerto inaugurale dell’organo “riportato a nuova vita” con prenotazione obbligatoria sul sito www.restaurorganosanmagno.it. Il programma musicale esclusivo sarò diretto dal maestro Fabio Poretti e vedrà la partecipazione di musicisti del calibro dei maestri Emanuele Carlo Vianelli, già organista del Duomo di Milano, Daniela Zanoletti, primo violino dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai e Barbara Berlusconi, organista titolare della Basilica di San Magno, oltre al coro J. S. Bach e al coro Jubilate di Legnano.
«Strumento di rara bellezza»
Alla presentazione sono intervenuti, fra gli altri, la vicesindaco Anna Pavan, che ha parlato di «un momento commovente per molti aspetti: fa vedere quanto la nostra comunità sia unita, con questa iniziativa partita dalla società civile e capace di superare tanti ostacoli»; il prevosto di Legnano don Angelo Cairati, che ha sottolineato il grande risultato ottenuto «tramite un’alchimia di contributi di tante persone»; e Gianmarco Sironi dell’ultima generazione in ordine di tempo della famiglia di gioiellieri cittadina, presente insieme al padre Alessandro.
A illustrare l’importanza culturale e storica dell’intervento è stato lo storico e docente universitario Alessio Francesco Palmieri Marinoni: «Già nelle cronache del 1650 l’organo di San Magno veniva descritto come uno strumento di rara bellezza, tanto da richiamare musicisti da tutto il territorio e anche da fuori per cimentarsi a suonarlo». Le diverse fasi del restauro sono documentate in un video realizzato da Giancarlo De Angeli, “regista” anche di tutto il lavoro.
Da Malpensa24:
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